(23/11/2014) Sul sito dell'agenzia di notizie cattolica zenit.org, il teologo cristiano Robert Cheaib ha scritto oggi:
"Con l’incarnazione, Dio ha assunto la storia, il corpo e il tempo mostrandoci chiaramente che non si può essere realmente di Dio senza passare per il tempo, il corpo e la storia. Non esagero nel dire che una spiritualità disincarnata è una spiritualità dell’anti-Cristo perché non riconosce e non confessa Gesù Cristo venuto nella carne (cf. 2Gv 7)".
Molti nostri seguaci ci hanno scritto chiedendoci:
"Quanto affermato da Robert Cheaib non è in sintonia con quanto affermato dagli antimondialisti, come ad esempio dal filosofo nazista Heidegger, dai no-global di sinistra e di destra e dagli eurasisti, cioè che la divisione del genere umano in molti popoli, in molte culture, sarebbe cosa buona e giusta, e che perciò sarebbe cosa malvagia e ingiusta unire tutto il genere umano in un solo Stato mondiale? Se è così, allora Robert Cheaib dice il vero o il falso? Cosa rispondete voi mondialisti?".
Noi mondialisti rispondiamo: Robert Cheaib dice il vero.
Ma Robert Cheaib non dice "tutto" il vero.
Come diceva il grande filosofo tedesco Hegel, solo il Tutto è il Vero.
Quindi dire solo una parte della verità, significa dire una non-verità, significa dire una falsità.
Cosa manca a quanto detto da Robert Cheaib per essere "tutta" la verità?
È vero che Dio, incarnandosi, ha assunto il corpo, il tempo e la storia.
Quindi è vero che non si può essere realmente di Dio senza passare per il corpo, il tempo e la storia.
Ma il corpo non è qualcosa di statico, il corpo è una realtà che cambia nel tempo e nella storia.
E il tempo e la storia sono un cammino, un progredire (dal latino pro-gredior, cammino in avanti, cammino verso); un cammino che ha un punto di partenza, delle tappe e un punto di arrivo; un cammino che ha un inizio, uno svolgimento e una fine.
Perciò, incarnandosi e assumendo un corpo che cambia nel tempo e nella storia, Dio ha assunto il cammino del genere umano nel tempo e nella storia;
un cammino che inizia dalla moltitudine "atomizzata" degli individui isolati,
e passa per l'unione degli individui in famiglie,
per l'unione delle famiglie in città,
per l'unione delle città in Stati,
e finirà con l'unione degli Stati nell'unico Stato mondiale del genere umano.
Perciò, chiunque volesse usare le parole di Robert Cheaib per "sacralizzare" l'immobilità e l'immodificabilità dell'attuale divisione del genere umano in molti popoli e culture, direbbe una non-verità, direbbe una falsità.
Perché la verità del genere umano, che è il grande corpo che Dio ha assunto, è la totalità del suo cammino;
un cammino nel quale i singoli popoli, le singole culture, nascono, crescono, decadono e scompaiono,
mentre il genere umano nella sua totalità cammina dall'estrema divisione verso l'estrema unione,
dalla moltitudine degli individui isolati verso l'unico Stato mondiale.
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