Uno
spettro si aggira per la Terra di Mezzo: lo spettro del mondialismo. Tutte le
potenze dell’Eurabia si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe
contro questo spettro: il vecchio califfo e il nuovo zar, il re di Francia e
il cancelliere di Prussia, contadini, intellettuali e ambientalisti. Dov'è
il partito di opposizione che non sia stato bollato di mondialismo dai suoi
avversari al governo, dove il partito di opposizione che non abbia ritorto l'infamante
accusa di mondialismo sia contro gli esponenti più progressisti
dell'opposizione che contro i suoi avversari reazionari? In Italia si può
persino assistere allo spettacolo di un partito di maggioranza che accusa,
volta a volta, questo o quell’altro alleato di essere – horribile dictu! –
massone, tecnocratico e cosmopolitico, in una parola: mondialista. Di
qui due conseguenze. Il
mondialismo viene ormai riconosciuto da tutte le potenze della Terra come una
potenza. È
gran tempo che i mondialisti espongano apertamente a tutta l’umanità la loro
prospettiva, i loro scopi, le loro tendenze, e oppongano alla favola dello
spettro del mondialismo un manifesto del partito. A
questo scopo il Consiglio Direttivo dell’associazione internazionale “New
Atlantis for a World Empire”, composto da uomini e donne di ogni razza,
lingua, popolo e nazione, si è dato convegno nella culla dell’Occidente e, in
unione con gli associati, ha redatto il seguente manifesto, che viene
pubblicato in lingua italiana.
Roma,
3 aprile 2005
In
albis
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