Da DIFENDERE LA VITA: 19/10/2011
Minacce alla vita

Le persone basse
hanno ancora diritto di nascere?
L'oscurantismo della relativista cultura dominante
blocca la scienza
e ritiene più facile eliminare che curare
Di Carlo Bellieni (*)
I bambini lattanti rispondono istintivamente alle voci che arrivano loro dagli adulti, distinguendo chi è triste tra le persone che parlano loro.
Sono i risultati di uno studio inglese che mostra come la mente umana sia già profondamente "umana" quando ancora non ce lo si aspetta.
È uno studio che ha lo scopo, usando queste proprietà del bambino, di scoprire precocemente chi è affetto da autismo per curarlo il prima possibile, con risultati migliori.
D'altronde addirittura il feto umano sa riconoscere la voce della sua mamma, e questa proprietà prenatale può essere usata per carpire dati sul suo benessere.
Insomma: l'uomo è uomo da subito, e questo ha una valenza morale ma che finisce col far compiere progressi alla scienza.
Già, perché quello che è sempre più chiaro è che i veri "oscurantisti" sono i partigiani dell'inferiorità del feto (ma anche del neonato o del disabile) all'adulto sano, quelli che affermano che il bambino non è una persona, e non solo provocano la perdita dell'opportunità di conoscere misteriose e affascinanti notizie sulla nostra vita, ma, negando l'umanità fetale, provocano una tragica conseguenza: non si fanno abbastanza studi per la cura di chi non è ancora nato.
È così facile (e più economico) eliminarli piuttosto che trovare i modi per curarli magari prima che nascano!
Pochissimi ad esempio fanno ricerca su come curare i feti con sindrome Down, e la chirurgia prenatale è ancora ai primordi, nonostante sia un'affascinante frontiera.
Ma anche i bimbi già nati sono considerati da diversi filosofi delle "non persone"; e come stupirsi allora che tanti Paesi hanno protocolli per non rianimare i piccolissimi bambini prematuri, e lasciarli morire quando hanno un alto rischio di disabilità?
Ma se nessuno prova a curarli, come credete che farà progressi la scienza?
Come si sarebbe potuto arrivare a far vivere i bambini che pesano meno di un chilo (cosa frequente oggi) se quando morivano praticamente tutti si fosse detto che bisognava lasciar perdere perché era "accanimento terapeutico"?
Questo sì che è oscurantismo puro. E sarebbe la Chiesa quella che va contro il progresso scientifico?
Lo stesso vale al capo opposto della vita: è più facile aprire le porte all'eutanasia o impegnarsi nel campo della solidarietà sociale per i disabili o per i malati terminali?
Ed è più facile lasciar a se stesse le persone in coma o in piena demenza senile, oppure impegnarsi per trovare mezzi semplici ed efficaci per alimentarli, per sopperire alle loro esigenze?
Un recente rapporto al Parlamento inglese mostrava come i disabili vengano trascurati dal sistema sanitario nazionale; ma questo non è un problema solo britannico: quanto è facile ignorare le esigenze di un disabile mentale ("non sa esprimersi!") invece di ingegnarsi a interpretare i suoi bisogni e le sue richieste espresse in modo solo in apparenza incomprensibile?
Ma anche i disabili mentali, per i soliti Soloni, non sono persone.
Siamo al centro di un oscurantismo che blocca la scienza e che è dovuto al pregiudizio per cui solo chi ha autonomia e può esprimersi è un cittadino come gli altri, come lamentava anni fa lo studioso francese Pierre Maroteaux, che su una rivista pediatrica francese puntava il dito contro l'aborto selettivo dei feti a rischio di nanismo; e titolava il suo articolo: «Le persone basse hanno ancora diritto di cittadinanza?».
Purtroppo questo oscurantismo non è raccontato dai telegiornali, dunque non ci preoccupiamo di quello che stiamo perdendo. Sarebbe bene imparare a riconoscerlo.
I bambini lattanti rispondono istintivamente alle voci che arrivano loro dagli adulti, distinguendo chi è triste tra le persone che parlano loro.
Sono i risultati di uno studio inglese che mostra come la mente umana sia già profondamente "umana" quando ancora non ce lo si aspetta.
È uno studio che ha lo scopo, usando queste proprietà del bambino, di scoprire precocemente chi è affetto da autismo per curarlo il prima possibile, con risultati migliori.
D'altronde addirittura il feto umano sa riconoscere la voce della sua mamma, e questa proprietà prenatale può essere usata per carpire dati sul suo benessere.
Insomma: l'uomo è uomo da subito, e questo ha una valenza morale ma che finisce col far compiere progressi alla scienza.
Già, perché quello che è sempre più chiaro è che i veri "oscurantisti" sono i partigiani dell'inferiorità del feto (ma anche del neonato o del disabile) all'adulto sano, quelli che affermano che il bambino non è una persona, e non solo provocano la perdita dell'opportunità di conoscere misteriose e affascinanti notizie sulla nostra vita, ma, negando l'umanità fetale, provocano una tragica conseguenza: non si fanno abbastanza studi per la cura di chi non è ancora nato.
È così facile (e più economico) eliminarli piuttosto che trovare i modi per curarli magari prima che nascano!
Pochissimi ad esempio fanno ricerca su come curare i feti con sindrome Down, e la chirurgia prenatale è ancora ai primordi, nonostante sia un'affascinante frontiera.
Ma anche i bimbi già nati sono considerati da diversi filosofi delle "non persone"; e come stupirsi allora che tanti Paesi hanno protocolli per non rianimare i piccolissimi bambini prematuri, e lasciarli morire quando hanno un alto rischio di disabilità?
Ma se nessuno prova a curarli, come credete che farà progressi la scienza?
Come si sarebbe potuto arrivare a far vivere i bambini che pesano meno di un chilo (cosa frequente oggi) se quando morivano praticamente tutti si fosse detto che bisognava lasciar perdere perché era "accanimento terapeutico"?
Questo sì che è oscurantismo puro. E sarebbe la Chiesa quella che va contro il progresso scientifico?
Lo stesso vale al capo opposto della vita: è più facile aprire le porte all'eutanasia o impegnarsi nel campo della solidarietà sociale per i disabili o per i malati terminali?
Ed è più facile lasciar a se stesse le persone in coma o in piena demenza senile, oppure impegnarsi per trovare mezzi semplici ed efficaci per alimentarli, per sopperire alle loro esigenze?
Un recente rapporto al Parlamento inglese mostrava come i disabili vengano trascurati dal sistema sanitario nazionale; ma questo non è un problema solo britannico: quanto è facile ignorare le esigenze di un disabile mentale ("non sa esprimersi!") invece di ingegnarsi a interpretare i suoi bisogni e le sue richieste espresse in modo solo in apparenza incomprensibile?
Ma anche i disabili mentali, per i soliti Soloni, non sono persone.
Siamo al centro di un oscurantismo che blocca la scienza e che è dovuto al pregiudizio per cui solo chi ha autonomia e può esprimersi è un cittadino come gli altri, come lamentava anni fa lo studioso francese Pierre Maroteaux, che su una rivista pediatrica francese puntava il dito contro l'aborto selettivo dei feti a rischio di nanismo; e titolava il suo articolo: «Le persone basse hanno ancora diritto di cittadinanza?».
Purtroppo questo oscurantismo non è raccontato dai telegiornali, dunque non ci preoccupiamo di quello che stiamo perdendo. Sarebbe bene imparare a riconoscerlo.
(*) Carlo Bellieni - Dirigente del Dipartimento di Terapia intensiva neonatale del Policlinico Universitario "Le Scotte" di Siena.