Eurauschwitz
Cartoline da Eurabia, di Ugo
Volli
Informazione Corretta
13/3/2011
Cari
amici, lo sapete che alcuni
paesi della Comunità Europea
stanno proibendo la macellazione
rituale ebraica "perché fa
soffrire gli animali (come se
non fosse l'uccisione a farli
soffrire, come se farsi sparare
un chiodo nella fronte, in mezzo
all'odore del sangue, e farsi
squartare ancora mezzi vivi,
european style, fosse un gran
piacere? E lo sapete che altri
paesi sempre in Europa, stanno
proponendo di impedire la
circoncisione, perché sarebbe
una "mutilazione" dei bambini
(come se non fosse anche un atto
medico preventivo comune negli
Usa e assomigliasse invece
all'infibulazione e
all'escissione del clitoride
usata in Africa e nei paesi
islamici, quella sì mutilazione
invalidante che impedisce il
piacere sessuale delle donne)?
Bene, l'Europa non vuol far
sgozzare gli animali, ma non ha
obiezioni di sostanza a che
sgozzino gli ebrei. L'altro
ieri, lo sapete, un terrorista
si è infilato in una casa di
ebrei (non di "coloni" - come
scrivono tutti, proprio tutti i
giornali – di esseri umani "con
un cuore come il vostro"
(Shakespeare), di abitanti ebrei
di una cittadina qualunque che
sta lì da quarant'anni) e ne ha
sgozzati cinque, incluso una
neonata di tre mesi. L'attentato
è stato rivendicato dal braccio
armato di Al Fatah, che è la
forza presieduta da Muhammed
Abbas e largamente maggioritaria
nell'autorità palestinese. Il
primo ministro dell'autorità, la
maschera presentabile dei
palestinesi, ha detto che
condannava "tutti gli atti di
violenza", ma Abbas è stato
zitto, da bravo vecchio
terrorista, finché a tarda
serata l'hanno costretto a
balbettare qualcosa; e a Gaza
hanno festeggiato distribuendo
caramelle.
I governi dell'Unione Europea,
la baronessa Ashton che farebbe
le veci di un ministro degli
esteri europei, tutti quelli che
strillano quando un ebreo
recupera la casa di sua
proprietà a Gerusalemme o
fabbrica un balcone nuovo ad
Ariel, per quanto ne so io,
anche.
Gli Usa se hanno commentato
l'attentato per buona educazione
l'hanno fatto a voce talmente
bassa che non se n'è accorto
nessuno. Non hanno affatto detto
ad Abbas che al prossimo
attentato gli avrebbero tagliato
i fondi, non hanno detto che la
fine del terrorismo è condizione
per la pace, hanno mormorato
educatamente che gli spiace.
Assenti anche i grandi
intellettuali, i boicottatori, i
sostenitori dello stato
palestinese. Non hanno detto
nulla i nemici del "muro della
vergogna" che serve esattamente
a rendere difficili attentati
del genere (http://www.focusonisrael.org/2008/03/29/un-esperto-di-terrorismo-spiega-a-che-cosa-serve-il-muro/).
Non si sono fatti vivi i
difensori dei bambini, i
paxchristi, gli "ebrei" odiatori
di Israele perché bravi
comunisti, l'Unicef che finanzia
i tornei di calcio intitolati ai
terroristi. Nessuno.
La ragione è che in questo
continente da secoli uccidere
ebrei non è reato. Non bisogna
dire solo solo Eurabia, la
verità è che questa è
Eurauschwitz. Vi è poca
differenza fra i Quisling e i
Petain, i collaboratori di
Hitler, i ragionevoli alla
Chamberlain e i governi attuali
che "dialogano" con Hamas e
Hezbollah, sostengono Al Fatah e
il suo governo, "si sono ormai
rassegnati" all'atomica
dell'Iran.
Per tutti loro, uccidere gli
ebrei non è reato. Non sul
serio, voglio dire. Certo,
mormorano educati, un po' di
moderazione farebbe bene anche
ai "militanti" della
"resistenza", come li chiama
qualcuno. Non bisogna mettere in
imbarazzo il grande progetto di
spiantare legalmente lo stato di
Israele, pensano in cuor loro.
Ma in fondo sono esuberanze
giovanili, bisogna capire questi
"militanti"... e anche chi li
onora, giorno dopo giorno, come
fanno tutti i palestinesi (anche
quelli buoni). In nome di chi ha
ammazzato gli ebrei a Ramallah
come a Gaza ci sono piazze,
scuole, campi sportivi,
trasmissioni televisive, poesie;
i libri di scuola e i politici
li esaltano pubblicamente. Hamas
si batte per liberarli
scambiandoli con l'innocente
Shalit e tutto il mondo arabo
assente.. Vi meravigliate che ne
crescano degli altri? Sanno che
se li fermano e muoiono in
azione, la loro famiglia avrà
soldi, il loro nome diverrà
celebre, saranno pubblicamente
onorati e riveriti. Altro che
"Amici".
Ho una sola soddisfazione: so
che in questa Europa amica dei
terroristi, prima o poi anche
nella casa dei nipotini di Prodi
e della Ashton, del ministro
degli esteri svedese Bildt o di
Javier Solana, di d'Alema o di
qualche giudice di quelli che
assolvono i combattenti per la
libertà e condanna chi li
arresta (pardon, li "rapisce")
si potrà presentare un baldo
militante con il suo bel
coltellone islamico, so che si
faranno esplodere nelle loro
città, so che prima o poi
faranno partire la guerra civile
anche qui. In fondo le bombe
hanno già cominciate a metterle,
a Madrid, a Londra e chissà dove
la prossima. Ma neanche questa
certezza può darmi davvero
soddisfazione, perché il sangue
non lava mai altro sangue, e
perché quest'Europa è anche la
mia, ci vivo e ne amo i
paesaggi, la cultura, la storia
(non la classe politica o quella
giornalistica, sia chiaro).
E allora? Spero che la gente
capisca. Spero che si liberino
di quest' Erauschwitz che li
governa, che al posto dei Petain
e dei Chamebrlain che la
governano arrivi un giorno un
Churchill. E di una cosa sono
sicuro, che nonostante le
pressioni di questi "conigli
marrani", Israele terrà duro.
Siamo sopravissuti a Hitler e a
Torquemada, volete che non ce la
facciamo con Obama e la Ashton e
Prodi e D'Alema e tutti i
nipotini ai Muhammad Abbas? Una
sola cosa voglio: che la
smettano di sciacquarsi la bocca
con la Shoà, di mostrarsi
commossi con gli ebrei morti da
qualche decennio, quando
lavorano per farne ammazzare di
più adesso, disarmando Israele,
cercando di smantellare la
barriera di sicurezza, inveendo
contro Tzahal. Che tacciano per
sempre su Auschwitz come
tacciono sul terrorismo
palestinese, se hanno un minimo
di dignità e coerenza. Che
scrivano su una legge che
tagliare il collo ai bovini è un
reato (anche Hitler in fondo era
vegetariano), ma con gli ebrei
non c'è problema.