Il Times cita fonti del governo di Riad, che teme le ambizioni nucleari di Teheran
Stampa 12/6/2010
L’Arabia
saudita ha
concesso
l’uso del
proprio
spazio aereo
a Israele
per un
eventuale
attacco
contro
impianti
nucleari
iraniani. Lo
rivela il
Times
nella sua
edizione on
line,
citando
fonti della
difesa nel
Golfo
persico che
hanno
chiesto di
rimanere
anonime.
Pochi giorni
dopo
l’imposizione
di nuove
sanzioni a
Teheran da
parte del
Consiglio di
sicurezza
dell’Onu, le
fonti
affermano
che Riad ha
concesso a
Israele uno
stretto
corridoio
aereo nel
nord del
Paese per
accorciare
la distanza
fra lo Stato
ebraico e la
Repubblica
islamica. Le
forze
saudite
hanno già
condotto
test per
assicurarsi
che i caccia
bombardieri
israeliani
non vengano
abbattuti
per errore
da jet di
Riad o dalla
contraerea.
«I sauditi
hanno
concesso a
Israele
l’autorizzazione
a sorvolare
il loro
territorio,
in accordo
con il
Dipartimento
di Stato
statunitense»,
ha detto una
fonte delle
difesa
statunitense.
Fonti in
Arabia
saudita
hanno
riferito che
negli
ambienti
della difesa
della
monarchia
del Golfo si
dà per
scontato un
accordo del
genere se
Israele
dovesse
decidere di
attaccare
l’Iran.
Malgrado le
tensioni far
i due Paesi,
Israele e
Arabia
saudita
condividono
una forte
diffidenza
nei
confronti
della
Repubblica
islamica e
temono le
sue
ambizioni
nucleari.
I quattro
maggiori
obiettivi di
un eventuale
raid
sarebbero
gli impianti
per
l’arricchimento
dell’uranio
di Natanz e
Qom,
l’impianto
di Isfahan
per la
conversione
di minerale
in gas
destinato
alle
centrifughe
per
l’arricchimento
e il
reattore ad
acqua
pesante di
Arak. Fra i
bersagli
secondari vi
sarebbe la
centrale
nucleare di
Bushehr,
costruita
dai russi ma
non ancora
attiva.
Tutti gli
obiettivi si
trovano ad
oltre 2.000
chilometri
da Israele,
al limite
del raggio
d’azione dei
suoi
bombardieri,
anche con un
rifornimento
in volo, e
un corridoio
aereo in
Arabia
saudita
accorcerebbe
quindi
significativamente
la distanza,
sottolinea
la fonte.