http://paoloborrello.ilcannocchiale.it/ 26 aprile 2010
Secondo quanto riportato dagli organi di stampa cinesi, funzionari della città di Puning, provincia del Guangdong, intendono sterilizzare 9559 persone, alcune contro la loro volontà, entro il 26 aprile. La campagna di sterilizzazione è iniziata il 7 aprile.
Quattro giorni dopo, le autorità hanno riferito di aver raggiunto almeno il 50% del loro obiettivo. Un medico locale ha riferito agli organi di stampa che il suo team aveva pianificato di lavorare dalle 8 del mattino alle 4 del giorno successivo.
Secondo quanto riportato, le autorità di Puning avrebbero trattenuto 1.337 parenti delle coppie individuate per la sterilizzazione nel tentativo evidente di fare pressione su di loro affinché acconsentano all'operazione.
Lo denuncia in un comunicato Amnesty International, che così prosegue:
"...Le autorità giustificano la campagna, sostenendo che c'è un ampio numero di lavoratrici migranti incinte nella zona e che alcuni residenti non hanno compreso i regolamenti per la pianificazione e, pertanto, non vi si adeguano.
La Cina ha introdotto la legge sulla pianificazione familiare e della popolazione nel settembre 2002 nel tentativo di standardizzare le politiche di pianificazione familiare nel Paese e salvaguardare i diritti delle persone. La coercizione, inclusa la detenzione di membri della famiglia nell'attuazione della legge, è proibita".
La legge sulla pianificazione familiare fu approvata per limitare ad uno solo i figli delle famiglie cinesi. Ed è stata oggetto di numerose critiche.
Nel 2009 Karam Adil Ali, in rappresentanza di Laogai Research Foundation Onlus, fra l'altro scrisse:
"...A 29 anni di distanza dall’adozione di questa politica iniziata da Deng Xiaoping nel 1979, il governo cinese elenca l’entità dei benefici portati dalla politica del figlio unico, senza proferire verbo riguardo ai problemi relativi alla mancanza di un equilibrio tra la popolazione femminile e quella maschile (visto che non si tratta semplicemente di controllo del numero di figli che una coppia di giovani sposati ha il diritto di avere, ma, anche del sesso degli stessi. Un secondo figlio diventerebbe legale solo nel caso in cui il primo sia una femmina o in cui il primo abbia deficienze fisiche o psichiche). Né si considera il problema della diminuzione della fertilità delle donne. Invece viene dato risalto alla possibilità di un miglior monitoraggio della salute fisica delle giovani madri, grazie a programmi quali il 'care for girls' e l’accesso gratuito ai mezzi contraccettivi; all’aumento dei risparmi privati grazie ad un minor investimento di risorse per i figli; alla riduzione significativa dell’uso ed abuso dell’ecosistema, ovvero delle risorse naturali, ed alla importante riduzione della disoccupazione .
Non viene fatto cenno in merito agli effetti delle modalità attraverso cui il governo centrale e i governi locali controllano le nascite. Le gravi violazioni dei diritti umani non si limitano alle azioni di una politica che giustifica e nasconde multe, sterilizzazioni forzate, inserimento di strumenti intra utero o aborti forzati persino al nono mese di gravidanza e tutta una serie di meccanismi che si innescano inevitabilmente all’interno della società rivelando l’inconsistenza dei diritti fantoccio proclamati dalla su citata legge.
Da qui, l’abbandono dei bambini, il fenomeno dei bambini illegali, i parti in casa con conseguenti rischi, il traffico umano di donne e di bambini, l’incremento dei fenomeni di rapimento delle donne per matrimonio, la schiavitù sessuale ed il consistente suicidio di donne...".
Non è la prima volta che in Cina si verificano episodi di sterilizzazione forzata. Nel 2007 una campagna simile lanciata nella regione del Guanxi provocò una rivolta, mentre due anni prima furono le autorità centrali a bloccare i responsabili sanitari dello Shandong che, pur di dimostrare ai loro superiori di aver saputo applicare le leggi sul figlio unico, iniziarono a sterilizzare migliaia di persone contro la loro volontà, come scrive Claudia Astarita sulla versione on line di "Panorama".
Indubbiamente queste pratiche promosse dalle autorità cinesi sono inaccettabili e sarebbe necessario che i governi dei Paesi Occidentali facessero qualcosa per impedirle. Ma, è noto, quei Paesi sono molto più interessati a intessere proficue relazioni economiche con la Cina piuttosto che a tentare di garantire, in quella nazione, il rispetto dei diritti umani.