Manhattan Declaration Executive Summary
20 novembre 2009
I cristiani, quando hanno dato vita ai più alti ideali della
loro fede, hanno difeso il debole e il vulnerabile e hanno
lavorato instancabilmente per proteggere e rafforzare le
istituzioni vitali della società civile, a cominciare dalla
famiglia.
Noi siamo cristiani ortodossi, cattolici ed evangelici che si
sono uniti nell'ora presente per riaffermare le verità
fondamentali della giustizia e del bene comune, e per lanciare
un appello ai nostri concittadini, credenti e non credenti,
affinché si uniscano a noi nel difenderli. Queste verità sono
(1) la sacralità della vita umana, (2) la dignità del matrimonio
come unione coniugale tra marito e moglie, e (3) i diritti di
coscienza e di libertà religiosa. In quanto queste verità sono
fondative della dignità umana e del benessere della società,
esse sono inviolabili e innegoziabili. Poiché esse sono sempre
più sotto attacco da parte di forze potenti nella nostra
cultura, noi ci sentiamo in dovere oggi di parlare a voce alta
in loro difesa e di impegnare noi stessi a onorarle pienamente,
non importa quali pressioni siano esercitate su di noi e sulle
nostre istituzioni affinché le abbandoniano o le pieghiamo a
compromessi. Noi prendiamo questo impegno non come partigiani di
un gruppo politico ma come seguaci di Gesù Cristo, il Signore
crocifisso e risorto, che è la Via, la Verità e la Vita.
Vita umana
Le vite dei nascituri, dei disabili e dei vecchi sono sempre più
minacciate. Mentre l'opinione pubblica si muove in direzione
pro-life, forze potenti e determinate lavorano per promuovere
l'aborto, la ricerca distruttiva degli embrioni, il suicidio
assistito e l'eutanasia. Nonostante la protezione del debole e
del vulnerabile sia il dovere primo di un governo, il potere di
governo è oggi spesso guadagnato alla causa della promozione di
quella che Giovanni Paolo II ha chiamato "la cultura della
morte". Noi ci impegniamo a lavorare incessantemente per
l'eguale protezione di ogni essere umano innocente ad ogni
stadio del suo sviluppo e in qualsiasi condizione. Noi
rifiuteremo di consentire a noi stessi e alle nostre istituzioni
di essere implicati nel cancellare una vita umana e sosterremo
in tutti i modi possibili coloro che, in coscienza, faranno la
stessa cosa.
Matrimonio
L'istituto del matrimonio, già ferito da promiscuità, infedeltà
e divorzio, corre il rischio di essere ridefinito e quindi
sovvertito. Il matrimonio è l'istituto originario e più
importante per sostenere la salute, l'educazione e il benessere
di tutti. Dove il matrimonio è eroso, le patologie sociali
aumentano. La spinta a ridefinire il matrimonio è un sintomo,
piuttosto che la causa, di un'erosione della cultura del
matrimonio. Essa riflette una perdita di comprensione del
significato del matrimonio così come è incorporato sia nella
nostra legge civile, sia nelle nostre tradizioni religiose. È
decisivo che tale spinta trovi resistenza, poiché cedere ad essa
vorrebbe dire abbandonare la possibilità di ridar vita a una
giusta concezione del matrimonio e, con essa, alla speranza di
ricostruire una corretta cultura del matrimonio. Questo
bloccherebbe la strada alla credenza falsa e distruttiva che il
matrimonio coincida con un'avventura sentimentale e altre
soddisfazioni per persone adulte, e non, per sua natura
intrinseca, con quell'unico carattere e valore di atti e
relazione il cui significato è dato dalla sua capacità di
generare, promuovere e proteggere la vita. Il matrimonio non è
una "costruzione sociale" ma è piuttosto una realtà oggettiva –
l'unione pattizia tra un marito e una moglie – che è dovere
della legge riconoscere, onorare e proteggere.
Libertà religiosa
Libertà di religione e diritti della coscienza sono gravemente
in pericolo. La minaccia a questi principi fondamentali di
giustizia è evidente negli sforzi di indebolire o eliminare
l'obiezione di coscienza per gli operatori e gli istituti
sanitari, e nelle disposizioni antidiscriminazione che sono
usate come armi per forzare le istituzioni religiose, gli enti
di assistenza, le imprese economiche e i fornitori di servizi
sia ad accettare (e anche a facilitare) attività e rapporti da
essi giudicati immorali, oppure di essere messi fuori. Gli
attacchi alla libertà religiosa sono pesanti minacce non solo a
persone singole, ma anche a istituzioni della società civile che
comprendono famiglie, enti di assistenza e comunità religiose.
La salvaguardia di queste istituzioni provvede un indispensabile
riparo da prepotenti poteri di governo ed è essenziale affinché
fiorisca ogni altra istituzione su cui la società si appoggia,
incluso lo stesso governo.
Leggi ingiuste
Come cristiani, crediamo nella legge e rispettiamo l'autorità
dei governanti terreni. Riteniamo che sia uno speciale
privilegio vivere in una società democratica dove le esigenze
morali della legge su di noi sono anche più forti in virtù dei
diritti di tutti i cittadini di partecipare al processo
politico. Ma anche in un regime democratico le leggi possono
essere ingiuste. E fin dalle origini la nostra fede ha insegnato
che la disobbedienza civile è richiesta di fronte a leggi
gravemente ingiuste o a leggi che pretendano che noi facciamo
ciò che è ingiusto oppure immorale. Simili leggi mancano del
potere di obbligare in coscienza poiché esse non possono
rivendicare nessuna autorità oltre a quella della mera volontà
umana.
Pertanto, si sappia che non acconsentiremo a nessun editto che
obblighi noi o le istituzioni che guidiamo a compiere o a
consentire aborti, ricerche distruttive dell'embrione, suicidi
assistiti, eutanasie o qualsiasi altro atto che violi i principi
della profonda, intrinseca ed eguale dignità di ogni membro
della famiglia umana.
Inoltre, si sappia che non ci faremo ridurre al silenzio o
all'acquiescenza o alla violazione delle nostre coscienze da
qualsiasi potere sulla terra, sia esso culturale o politico,
indipendentemente dalle conseguenze su noi stessi.
Noi daremo a Cesare ciò che è di Cesare, in tutto e con
generosità. Ma in nessuna circostanza noi daremo a Cesare ciò
che è di Dio.