monito cinese agli Usa per una medaglia del congresso al
leader tibetano
Dalai Lama, Pechino minaccia Bush
«Gravi conseguenze se il presidente Usa lo incontra»
PECHINO - Il conferimento al Dalai Lama di una
medaglia da parte del Congresso degli Stati Uniti, porterà «un
grave danno» alle relazioni tra Cina ed Usa. Lo ha detto il
portavoce del ministero degli esteri Liu Jianchao in una
conferenza stampa a Pechino. La cerimonia in onore del Dalai
Lama, il leader tibetano che vive in esilio dal 1959, è prevista
per mercoledì. Un portavoce della Casa Bianca ha detto che il
presidente George W.Bush sarà presente.
In precedenza erano stati i delegati della Regione
Autonoma del Tibet al 17esimo Congresso del Partito Comunista
Cinese, in corso a Pechino, a tuonare contro il conferimento
della medaglia al leader tibetano. «Siamo furiosi - ha affermato
il leader regionale del Partito Zhang Qingli - se il Dalai Lama
riceve un premio del genere, vuole dire che nel mondo non c' è
giustizia, non ci sono buone persone». «Sarà un'iniezione di
cardiotonico per le attività secessioniste», ha aggiunto il
presidente della Regione Autonoma, Qiangba Puncog.
Liu Jianchao, il portavoce del ministero degli esteri, ha
precisato che secondo la Cina conferire un riconoscimento al
Dalai Lama costituisce «una grave interferenza negli affari
interni cinesi». Il leader tibetano chiede per il Tibet una
«genuina autonomia» ma Pechino continua ad accusarlo di essere
favorevole all'indipendenza del Tibet. La scorsa settimana
Pechino ha cancellato una serie di incontri già in calendario
con delegazioni tedesche in una rappresaglia contro il
cancelliere Angela Merkel, colpevole di aver ricevuto il leader
tibetano e premio Nobel per la pace. Nelle ultime settimane la
stampa cinese ha pubblicato una lunga serie di violenti articoli
contro il Dalai Lama, accusandolo tra l' altro di essere un
assassino ed un sostenitore di sette di fanatici religiosi come
quella giapponese dell' Aum Shirikyo, responsabile di attentati
che hanno causato la morte di decine di persone. Non è chiaro se
gli articoli facciano parte di un tentativo di bloccare la
cerimonia in onore del leader tibetano a Washington o abbiano
altre motivazioni.