MILANO - Li definiscono i Romeo della
Jihad. Conoscono una ragazza, la fanno innamorare, la spingono verso
il qaedismo, la convincono a partire per una missione sacrificale.
Amore vero o finto che si mescola a convinzioni politiche. Passione
per nascondere un complotto. A volte ci riescono e Giulietta si
trasforma in una donna-bomba. In altre si limita ad un ruolo di
complice. Questo è quanto emerge da indagini in Europa e in Medio
Oriente sui network jihadisti. La tattica è una variante di quello
che avevano architettato in passato terroristi mediorientali. Una
coppia di palestinesi aveva flirtato con due turiste americane a
Roma solo per consegnare un mangiadischi pieno d' esplosivo da far
denotare su un jet. È una fidanzata vera Anne Marie Murphy, bionda
irlandese che si invaghisce a Londra di Nizar Hindawi. La mattina
del 17 aprile 1986 il giordano la accompagna all' aeroporto di
Heatrow dove l' attende un jumbo El Al diretto a Tel Aviv. Nizar
porge alla fidanzata una valigia. Dentro c' è l' abito da sposa, lei
è convinta che il suo ragazzo la seguirà qualche giorno dopo per il
matrimonio. Annie è all' oscuro di un particolare agghiacciante: nel
bagaglio è nascosta una bomba programma per deflagrare ad alta
quota. Per fortuna i servizi di sicurezza sono in allerta e la
ragazza viene fermata prima dell' imbarco. Hindawi finisce in
prigione. Da allora, Romeo è cambiato. Non inganna, ma convince. Usa
parole dolci nei confronti dell' amica, seguite da espressioni d'
odio verso l' ambiente circostante. Fa leva su insicurezza e voglia
di riscatto. Lo rivela la galleria del terrore. Muriel Degauque, 38
anni, è irrequieta. Famiglia cristiana, tensione tra le mura di
casa, lavora saltuariamente nella panetteria del padre a Charleroi,
in Belgio. La sua vita cambia quando conosce Issam Goris, papà belga
e mamma marocchina. Il giovane fa parte della rete Al Zarkawi e
arruola l' amica che si converte all' Islam radicale. Partono
insieme per l' Iraq. Muriel muore da kamikaze il 9 novembre 2005 a
Baquba, Issa è invece ucciso dai soldati americani. Non si spinge a
tanto Malika El Aroud, però segue la via indicata dal marito,
Dahamane El Sattar, uno degli attentatori suicidi che eliminano il 9
settembre 2001 il famoso comandante Massud. Dopo questo evento
traumatico, Malika dedica al compagno un libro - «Soldati della
luce» - poi cura un sito che dalla Svizzera diffonde propaganda
islamista. E' in Nord Europa che i reclutatori pescano con facilità
tra le donne. L' olandese Abida, 26 anni, scopre l' integralismo con
l' aiuto della mamma convertita e l' amore di Samir Azzouz, capo
della cellula marocchina coinvolta nell' omicidio di Teo van Gogh.
Giorno dopo giorno scivola in un mondo di tenebra. È sempre la
tranquilla Olanda a far da quinta alla relazione tra il neoqaedista
Noureddine Fatmi e una ragazzina appena sedicenne. Un rapporto così
intenso che la coppia si sposa, a celebrare un complice nei panni
improvvisati di imam. Cosa fanno la prima notte di nozze? Guardano i
video degli attentatori suicidi. Il rapporto però si dissolve e
Fatmi trova una nuova fiamma. Meglio, una nuova recluta. Soumaya, 22
anni. Si addestrano insieme all' uso delle armi, fanno proselitismo.
E quando sono in fuga trovano ospitalità in casa di una ex
poliziotta convertitasi al radicalismo. Per Bouchra El Hor l'
impegno politico non significava assolutamente nulla. Figuriamoci la
guerra santa. Poco più che ventenne, viveva come migliaia di sue
coetanee inglesi. Musica, uscite, divertimenti «laici». La sua
esistenza compie una brusca curva quando incrocia i passi di Yassin
Nassari. Abbandona i jeans, indossa il burqa. Basta cose futili.
Bouchra entra nella cellula che, secondo le autorità inglesi, ha
intenzione di compiere attentati spettacolari contro il trasporto
aereo. Sembra - ma i particolari sono controversi - che la ragazza
dovesse portare la bomba a bordo nascondendola nella borsa del
figlio di pochi mesi. Zenab Pisheh, irano-canadese, è una terrorista
per caso. Siamo nel 2004, la ragazza ha appena finito il college nel
Quebec. Cerca marito e non trova di meglio che farlo su Internet. In
una chat si imbatte in un algerino che si presenta come Anthony
Garcia, nasce una storia. Il nordafricano le parla di matrimonio ma
intanto le chiede aiuto per trasferire denaro. È così che finisce
coinvolta in un piano per attaccare obiettivi a Londra. Anthony le
spiegherà che hanno scelto lei perché le «sorelle non sono
arrestate, mentre i fratelli sì». In altre parole suscitano meno
sospetti. Le arruolano anche per questo. E sfruttano il disagio di
ragazze in crisi di identità, di donne che riscoprono radici
politiche e culturali, di giovani che influenzate da amicizie o
famiglia vogliono imitare le pasionarie cecene e palestinesi, di
amanti pronte a seguire il loro finché la morte non li separi.
|