DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA -
Potrebbero esserci rivelazioni sensazionali sulle vendite di armi da
parte della Russia dietro la misteriosa morte del giornalista Ivan
Safronov volato giù dal quinto piano venerdì scorso. Secondo
Kommersant, il giornale per il quale lavorava, Safronov aveva da
poco trovato conferma a notizie scottanti: Mosca si appresterebbe a
far avere alla Siria e all' Iran sistemi d' arma in violazione dell'
embargo internazionale. Il tutto con una triangolazione attraverso
la Bielorussia per coprire le tracce. Nessun suicidio, dunque, ma la
scomparsa di un giornalista scomodo, come era stata la reporter Anna
Politkovskaya, uccisa il 7 ottobre scorso, che aveva denunciato l'
attività delle milizie filorusse in Cecenia. Per ora la Procura ha
aperto un' indagine per «istigazione al suicidio» sul caso ma
nessuno ha spiegato esattamente cosa significhi questa formula.
Venerdì pomeriggio Safronov è «volato» giù da una finestra del
palazzo in cui abitava. Secondo quanto ricostruito ieri da
Kommersant, Safronov aveva annunciato nelle scorse settimane che si
sarebbe recato ad Abu Dhabi per trovare conferme su possibili nuove
forniture russe di caccia SU-30 alla Siria e di complessi
missilistici antiaerei S-300V all' Iran. Da Abu Dhabi Safronov ha
poi telefonato in redazione dicendo di aver trovato le conferme a
quelle notizie e preannunciando che avrebbe scritto un articolo
sull' argomento. Tornato a Mosca il 24 febbraio, Safronov non era
andato al giornale ma si era dato malato. Il 27 poi aveva raccontato
a vari colleghi di aver avuto altre rivelazioni. Tra Russia e Siria
sarebbero già stati firmati altri contratti per complessi contraerei
formati da missili e cannoni Pantsyr-S1, per caccia Mig-29 e per
missili di teatro Iskander-E. Per questi ultimi all' inizio del 2005
Kommersant aveva già pubblicato un articolo di Safronov in cui si
parlava della possibilità di una simile vendita. Gli Usa e Israele
avevano reagito violentemente dicendo che si trattava di sistemi
offensivi che avrebbero potuto consentire alla Siria di colpire al
cuore Israele. Lo stesso presidente Vladimir Putin poco dopo aveva
confermato che i militari erano pronti a questa vendita ma aveva
aggiunto che lui stesso aveva bloccato tutto quanto. Nei giorni
scorsi Safronov aveva detto che non aveva intenzione di scrivere
sull' argomento perché era stato «avvertito» che in caso di
pubblicazione ci sarebbero state conseguenze. L' Fsb, il successore
del Kgb, lo avrebbe sicuramente denunciato penalmente per violazione
del segreto di Stato e, secondo quanto aveva affermato Safronov,
«avrebbe portato il caso fino all' estrema conclusione». Ma poi il
giornalista aveva telefonato a Kommersant preannunciando un
articolo. Che non è mai arrivato. Colleghi del giornalista hanno
controllato tutte le telefonate partite e ricevute dal suo cellulare
il giorno della morte e il giorno precedente. Nessuna di queste
chiamate può far pensare all' idea del suicidio. Gli ultimi messaggi
li aveva scambiati con il figlio Ivan. Sms solo per discutere l'
orario del ritorno a casa. Secondo l' esperto di questioni militari
Pavel Felgenhauer «è assai probabile che le notizie di Safronov
fossero giuste e che lui sia stato ucciso proprio per questo». L'
esperto militare aggiunge che i missili S-300V sono molto più
potenti dei missili che l' Iran ha già ricevuto dalla Russia. Gli
Iskander destinati alla Siria sarebbero in grado di colpire
chirurgicamente obiettivi prefissati, come ad esempio il quartier
generale dello Stato Maggiore israeliano a Tel Aviv. |